Sta arrivando la Cometa “Neowise C/2020 F3”
Già da qualche giorno è visibile la cometa più bella ed appariscente dopo la straordinaria Hale-Bopp del 1997. Al mattino, dopo le 4, osservando l’orizzonte a Nord–Est si può apprezzare un piccolo batuffolo d’ovatta con una coda diretta verso l’alto. È la cometa Neowise C/2020 F3, una cometa non periodica, cioè una cometa con un’orbita attorno al Sole talmente grande da non potersi prevedere con esattezza la data di un eventuale suo ritorno. E’ stata scoperta dal telescopio automatizzato “Neowise” (Near-Earth Object Wide-field Infrared Survey Explorer) da cui prende il nome, il 27 marzo scorso, da poco, cioè.
La Neowise C/2020 F3 si muove su un’orbita retrograda, cioè in senso orario attorno al Sole, contrariamente ai pianeti che si muovono su orbite percorse in senso antiorario. Ha raggiunto il suo Perielio (la minima distanza dal Sole, 44 milioni di chilometri) il 3 luglio 2020 e ha cominciato a riallontanarsi. Al Perielio, nonostante l’elevata temperatura superficiale di circa 260°C il nucleo non si è frammentato permettendoci lo spettacolo odierno. La sua velocità era di 79 km/s, un valore circa 10 volte superiore alla già elevata velocità della nostra Stazione Spaziale Internazionale che ruota attorno alla Terra.
Seppur non paragonabile alla splendida grande cometa Hale-Bopp che abbiamo visto tra il 1995 e il 1997, sarà ben visibile ad occhio nudo senza troppi sforzi. E dalla metà di luglio la Neowise C/2020 F3 sarà visibile, più comodamente, anche di sera verso le 22-23 nella costellazione della Lince.
Per poterla osservare, già ad occhio nudo, ma, meglio ancora con un seppur piccolo binocolo, svegliateVi un po’ prima dell’alba, verso le 4.15 e cercate verso l’orizzonte a Nord-Est.
Troverete la costellazione dell’Auriga con la sua luminosissima stella “Capella”. Un po’ sotto questa stella potrete scorgere la nostra cometa con la sua coda di polveri che appare di colore giallastro perché riflette la luce solare e che misura già mezzo grado di lunghezza.
Non è poco… è più del diametro apparente della Luna quando è piena…
La cometa dovrebbe restare visibile a occhio nudo fino al 1 agosto 2020.
Dal 6 al 10 luglio, come detto, la cometa sarà osservabile all’alba, bassa sull’orizzonte di Nord-Est verso le 4 del mattino (ora estiva). Si può cercare il luminosissimo pianeta Venere, nella costellazione del Toro e spostandosi di 30 gradi verso Nord, parallelamente all’orizzonte, arriveremo alla predetta costellazione dell’Auriga, dove troveremo la nostra cometa. Invece dall’11 luglio si potrà cercarla alla sera, sempre bassa sull’orizzonte di Nord-Ovest, sotto l’Orsa Maggiore, fra le 21 e le 24 (ora estiva). Fra il 14 e il 23 luglio, infine, la cometa diventerà addirittura circumpolare, almeno per il nord Italia, e potrà essere vista per tutta la notte.
Fra il 22 e il 23 luglio la Neowise si troverà alla minima distanza dalla Terra, 104 milioni di km, ma, essendo in fase di allontanamento dal Sole, sarà di luminosità inferiore.
Le comete sono degli oggetti tra i più misteriosi ed importanti per conoscere la storia e l’origine del nostro universo. Sono una specie di “palla di neve sporca” che vaga nello spazio a partire da una remotissima zona del nostro Sistema Solare chiamata “Nube (di comete) di Oort” che è collocata tra le 20 e le 100 mila Unità Astronomiche dal Sole (una Unità Astronomica corrisponde alla distanza Terra-Sole, circa 150 milioni di chilometri).
Il termine Cometa deriva dal greco kométes, cioè chiomato, dotato di chioma, a sua volta derivato da kòme, cioè chioma, capelli, in quanto gli antichi paragonavano la coda di questi corpi celesti a una lunga capigliatura. Quando una cometa si avvicina al Sistema solare interno (meno di 3 Unità Astronomiche, distanza nota come linea della neve, pari a circa 450 milioni di km), il calore del Sole fa sublimare i suoi strati di ghiaccio più esterni, cioè li fa passare direttamente dallo stato solido a quello gassoso. Le correnti di polvere e gas prodotte formano una grande, ma rarefatta, atmosfera attorno al nucleo chiamata, appunto, chioma, mentre la forza esercitata sulla chioma dalla pressione del vento Solare conduce alla formazione di un’enorme coda.
Spesso polveri e gas formano due code distinte: la polvere, più pesante, rimane indietro rispetto al nucleo e forma spesso una coda incurvata, che si mantiene sull’orbita della cometa; il gas ionizzato, più sensibile al vento solare, forma una coda diritta, in direzione sempre opposta al Sole, seguendo le linee del campo magnetico locale piuttosto che la traiettoria orbitale. Queste code possono essere lunghe, rispettivamente, tra i 10 e 100 milioni di km. La coda di polveri ha il suo caratteristico colore giallastro poiché diffonde la radiazione solare, mentre quella di ioni ha un colore tra il bluastro ed il verdastro a seconda delle molecole di cui è composta. Pertanto, anche nuclei di piccole dimensioni possono creare strutture cometarie molto grandi, anche se molto rarefatte.
La Cometa più classica è quella del Presepe, la Stella Cometa di Natale…
Ma è proprio così?
Vi lascio con il dubbio e ve lo chiarirò il prossimo 6 novembre in una mia piccola “chiacchierata” (la parola conferenza è troppo pomposa…) sul tema:
“Tu scendi dalle Stelle – Il Cielo del Presepe Napoletano”.
E passiamo velocemente alla nostra Musica, l’Armonia delle Stelle
Cosa potevo proporVi, visto il tema?
Una canzone non molto nota di Pinuccio!
Stella Cometa di Pino Daniele!
Traccia finale dell’album “Come un Gelato all’Equatore” del 1999 rappresenta un mix di elettronica ed influenze arabe passate nella tradizione napoletana.
Il brano raccoglie le inquietitudini di un uomo che vede un mondo scivolare nell’abisso della fame e della sete dalle guerre e dalla distruzione di un’umanità ormai troppo fragile!
“Mi sento un po’ un Turco Napoletano” diceva alludendo al cappellino esibito nella foto dell’album!
Amore amore dove sarai
quando avrò caldo e avrò freddo
amore amore mi salverai
da questa pioggia e dal vento
seguirò una cometa
una stella cometa
io, io porto oro e argento per questo evento
e porto pane e vino per nutrire il tuo destino
io porto tanta acqua perché il messia deve
sapere
che abbiamo un gran bisogno di bere
ai confini del mondo
del mondo
siamo noi e la nostra generazione
che lotta contro le mine antiuomo
e tutti gli esperimenti nucleari
sul nostro pianeta
no more
no more
amore amore mi salveraida questa pioggia e dal vento
seguirò una cometa
una stella cometa
e se rinascerò chiederò perdono a Dio
per tutto quello che sarà
sarà quello che sarà
Ascoltatela all’indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=EKSH-7mu-LA
OK!
Per oggi basta, Vi ho scocciato anche troppo!
Alla prossima!
E guardate sempre in alto, in tutti i sensi!
Ciao!
Raffaele D’Arco (Lello per Voi Amici)
dottore@raffaeledarco.it
Castellammare di Stabia (NA) – ITALY
www.raffaeledarco.it