Intersezionale 1 Ottobre

Intersezionale 1 Ottobre

INTERSEZIONALE CAMPANA D’AUTUNNO
DOMENICA 1 Ottobre 2017

Parco Regionale Monti Picentini
Da Colle del Leone (1219 m) al Monte Cervialto (1808 m)

 

DIRETTORE DI ESCURSIONE:

Il referente per la Sez. di Castellammare di Stabia Pio GAETA 335 6339741

DISLIVELLO: 700m      DURATA: 5h soste escluse      LUNGHEZZA: 14 Km      TIPOLOGIA: A/R

APPUNTAMENTO: Appuntamento presso Villa Stabia ore 07.00 con auto proprie.  oppure appuntamento direttamente sul posto ore 09.00 c/o Bar La Lucciola di Piano Laceno.

COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI RITROVO: Autostrada Napoli–Bari, uscita Avellino Est, proseguire in direzione Montella-Lioni imboccando la strada statale 7 (Ofantina). Uscire a Montella e proseguire seguendo le indicazioni Bagnoli-Laceno, superato il paese di Bagnoli si prosegue per la strada che sala al piano Laceno (SP368). Giunti nel pianoro si prosegue tenendo la destra fino al villaggio  aceno dove è situato il bar la Lucciola.

EQUIPAGGIAMENTO: Scarponi da montagna alti, abbigliamento escursionistico “a strati”, giacca a vento e/o mantellina antipioggia, pranzo a sacco, acqua (almeno 2 litri), bastoncini telescopici, torcia.

DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO: L’escursione parte dalla località Colle del Leone che si raggiunge dal punto di raccolta con le auto proprie o con i pullman. In questo secondo caso i pullman dopo aver accompagnato gli escursionisti dovranno tornare presso il bar la Lucciola per sostare nel parcheggio adiacente durante la giornata e tornare solo a fine escursione a Colle del Leone. I referenti di ogni sezione si faranno carico di tenere i contatti con gli autisti per coordinare questi spostamenti. Da Colle del Leone dopo un centinaio di metri si imbocca il sentiero 113 che in questo tratto è una sterrata e che ci condurrà in vetta. La sterrata (di servizio all’antenna dei vigili del fuoco posta in vetta) inizia lasciando sulla sinistra una deviazione e, successivamente, dopo la località Filicecchio, un’altra sulla destra (sentiero 147). Dopo un paio di tornanti dall’incrocio con il sentiero 147 si lascia la sterrata e si segue la linea di cresta, priva di vegetazione sconsigliabile in caso di nebbia), fino a giungere alla prima cima (antenna). Seguendo la cresta si può arrivare anche alla seconda cima (stessa altezza ed indicata sulle carte come punto trigonometrico) dove è installata una croce ed un libro di vetta.

NOTIZIE GEOLOGICHE DEL PARCO: Nel cuore dell’Appennino Campano, fra le provincie di Avellino e Salerno, è situata un’area geografica di elevata importanza strategica sotto il profilo ambientale, idrogeologico, territoriale oltre che per le citate provincie, per l’intera Regione Campania e per le Regioni confinanti. Quest’area, dall’estensione di circa 63.000 ettari nelle carte geografiche nazionali è denominata del “Parco Regionale dei Monti Picentini”. La complessa ed articolata catena montuosa dei Picentini può essere delimitata a Nord dal fiume Ofanto e dalla direttrice Lioni – Nusco – Castelvetere sul Calore – Chiusano San Domenico; ad Ovest dalla Valle del Sabato fino a Serino, dal Torrente Solofrana e dalla Valle dell’Irno; a Sud dal fiume Picentino e ad Est dalla Valle del Sele. L’attuale assetto morfologico dei Monti Picentini è il risultato sia della dinamica tettogenetica sia dell’azione erosiva operata dagli agenti atmosferici. A grandi linee, è possibile dividere il comprensorio in due distinte zone caratterizzate da un diverso processo morfoevolutivo. La zona pedemontana e le valli adiacenti presentano una morfologia dolce e pendii gradualmente degradanti verso il fondovalle. La seconda zona è caratterizzata da una morfologia estremamente aspra ed accidentata con la presenza di numerose creste e cuspidi rocciose. L’elemento fisiografico è determinato dalle notevoli incisioni che hanno interessato la dorsale montuosa. Infatti, in questi rilievi che conservano una prevalente orientazione appenninica,
si rilevano strette ed incise vallecole occupate da torrenti di piccole lunghezze. Lo stesso costituisce un unico blocco carbonatico di forma rettangolare i cui materiali costituiscono l’impalcatura del sistema montuoso, sono caratterizzati da una permeabilità già alta per il grado di tettonizzazione, fessurazione e fratturazione dei litotipi, dovuta ad eventi tettonici: essa risulta esaltata dalla presenza di un fenomeno carsico molto evoluto che ha facilitato l’attacco chimico delle acque meteoriche e, quindi, ha generato un carsismo che è ancora in fase giovanile e che in superficie si manifesta con le sue caratteristiche forme tipiche costituite da grotte, inghiottitoi, doline ecc. Le buone caratteristiche di permeabilità delle rocce che formano l’intero sistema orografico consentono un’elevata infiltrazione delle acque meteoriche. Inoltre, il particolare assetto della distribuzione dei materiali argillosi che bordano i predetti massicci montuosi, fungendo da soglia di permeabilità, consente, nelle zone profonde dei massicci, notevoli accumuli idrici. Si tratta di acquiferi di notevole potenzialità idrica e di eccezionali caratteristiche chimiche ed organolettiche. Tali particolari condizioni idrogeologiche, rendono la catena montuosa dei Picentini il più importante dei serbatoi idrici naturali presenti nell’intero Appennino Meridionale.

AVVERTENZA: Il direttore di escursione si riserva di modificare in parte l’itinerario in caso di condizioni meteo avverse o di condizioni del sentiero e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati.

ISCRIZIONI: E’ indispensabile comunicare le adesioni ai direttori di escursione. I non soci non sono ammessi.

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