sabato 22 ottobre 2016
Oasi naturalistica di Monte Nuovo
Lago d’Averno – Lago di Lucrino
Località: Arco Felice – Pozzuoli (NA)
DIRETTORE DI ESCURSIONE:
Riccardo BALLO cell. 331 3237166
Appuntamento con auto proprie alle ore 08:00 in prossimità dell’ospedale S. Leonardo di Castellammare di Stabia o alle ore 09:00 direttamente all’ingresso dell’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo, alla via Virgilio in Arco Felice, dove è possibile parcheggiare le auto.
Come raggiungere l’Oasi naturalistica di Monte Nuovo: per coloro che si sposteranno con mezzi propri ricordo che l’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo è raggiungibile utilizzando la Tangenziale di Napoli, uscita nr. 14 “Pozzuoli Arco Felice” (poco dopo area servizio Tamoil da tener presente come ulteriore ed eventuale punto di aggregazione). All’uscita si prosegue diritto, senza imboccare la Galleria, tenendosi a destra lungo la strada in discesa prendendo poi la prima traversa a destra, in salita, subito dopo il distributore ESSO, dove è posta una indicazione stradale per l’Oasi. Si prosegue diritto, per un breve tratto, lungo questa strada fino a giungere ad uno “stop” dove è posizionato un nuovo segnale che indica la direzione dell’Oasi e da qui si svolta nuovamente a destra, proseguendo ancora in salita lungo via Virgilio fino a raggiungere l’ingresso dell’Oasi sul quale termina la strada.
Percorso A: ingresso Oasi (40 m) – sella cratere (85 m) – cima cratere (140 m) – fondo cratere (15 m) – sentiero bordo cratere (100 m) – Lago d’Averno (10 m) – Lago Lucrino (10 m) – sentiero bordo cratere (100 m) – ingresso Oasi (40 m).
Dislivello: 275 m in salita; – 275 in discesa.
Durata: 05.00 includendo la sosta pranzo.
Difficoltà E.
Cenni storici e note geoambientali:
La collina di Monte Nuovo (140 m) è il più giovane dei vulcani flegrei e l’unico formatosi in epoca storica, dopo 8 giorni di intensa attività vulcanica esplosiva discontinua, dal 29 settembre al 6 ottobre del 1538. Fa parte di un’Oasi Naturalistica estesa per 150 ettari di macchia mediterranea, istituita nel 1996 e ricade nel territorio del Parco Regionale dei Campi Flegrei, istituito nel 1993, posizionandosi geograficamente al centro di quest’area. Il cono piroclastico di Monte Nuovo presenta una forma regolare e rappresenta il modello classico dei vulcani da esplosione classificato come cinder cone (cono di cenere). Come tutte le altre bocche eruttive della caldera vulcanica dei Campi Flegrei può essere definito un vulcano attivo in fase di quiescenza caratterizzato da attività vulcanica secondaria come fumarole e microterromoti. Il vulcano presenta un diametro alla base di 1250 m, mentre, in corrispondenza dell’orlo del cratere, il diametro è di 450 m. Il fondo della caldera centrale si attesta a 15 m, il punto più alto del cratere è posto invece a 140 m e, l’orlo di tutto il cratere, raggiunge quota 100 m ad eccezione della sella (lato sud) che è situata ad 85 m. I materiali che costituiscono il Monte nuovo provengono prevalentemente da magma trachitico e da altro materiale di ricaduta quale ceneri e pomici. Come vegetazione sono presenti alcune delle specie più diffuse della macchia mediterranea, in particolare la ginestra e l’erica mentre la parte meridionale è ricoperta da una pineta, piantata intorno al 1930, in quest’ultimo periodo però, decisamente in sofferenza, per effetto dell’inquinamento e dell’aggressione dei parassiti.
Descrizione itinerario |
Dall’ingresso una comoda scalinata conduce alla sella del cratere e da qui prendendo a sinistra si raggiunge dopo pochi metri uno slargo; salendo sul muretto di tufo si prende quindi il sentiero che si inerpica in via diretta sulla cima più alta del cratere (140 m), attraverso ambienti via via diversi di steppa, gariga e macchia bassa. Dalla cima si apre uno degli scorci panoramici più belli del Golfo di Napoli: procedendo con lo sguardo da ovest verso est si distingue il promontorio del Monte Miseno, il Castello Aragonese di Baia, il Lago d’Averno, il complesso del Gauro, con il Monte Barbaro a sud e il Monte Corvara a nord, fino alla Solfatara, al Monte Olibano (sul quale sorge l’Accademia Aeronautica) ed all’ isola di Nisida. Dalla cima si prosegue sul sentiero principale, che gira lungo il bordo del cratere e ci si porta nuovamente sullo slargo di partenza per proseguire lungo il sentiero che conduce sul fondo del cratere (percorribile solo previa autorizzazione), ambiente suggestivo e selvaggio completamente invaso da vegetazione, con la presenza di un residuo di bosco a Quercus ilex che colonizza il fianco interno più ripido del cono vulcanico. Va segnalato che questa è l’unica parte dell’intero percorso che può presentare delle difficoltà dovute alla assoluta mancanza di manutenzione del sentiero che è posto in ripida discesa, con fondo in alcuni tratti scivoloso e che presenta, specie nel tratto finale, una fitta vegetazione. Si ritorna quindi sul sentiero di cresta per proseguire fino alla biforcazione, in corrispondenza dei ruderi del piccolo palmento, e si continua lungo il sentiero che scende e che conduce al Lago d’Averno, classico esempio di cratere-lago dal perimetro di km 2,86. Per il periplo del lago si prende la strada lungo la sponda ovest (probabili disagi per la presenza di un cantiere) in direzione della “Grotta della Sibilla” (non visitabile per la indisponibilità del proprietario) e si prosegue lungo la stessa strada fino a raggiungere la “Grotta di Cocceio” lunga circa un chilometro, importantissima opera di epoca romana che metteva in comunicazione il Lago d’Averno con Cuma (visitabile solo previa autorizzazione della Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta). Percorrendo la sponda est si arriva alle rovine del cosiddetto “Tempio di Apollo”, monumentale edificio termale di epoca romana, che utilizzava le numerose sorgenti e fumarole presenti sulle rive del lago. Il giro del lago termina sempre su via Italia (rif. Ristorante “Caronte”) che si percorre per intero in senso contrario, costeggiando le sponde del Lago di Lucrino, fino alla rotatoria di via Miliscola e da qui, svoltando a sinistra, si prendono prima le scale del Pendio Italia che conducono a Piazza Italia, quindi, in sequenza, si prosegue su via Icaro (seconda strada a destra) e ancora su via Turno (prima strada a sinistra) che immette sul sentiero che sale lungo il fianco meridionale di Monte Nuovo e che attraversa la caldera più piccola, posta in posizione più decentrata rispetto a quella centrale, dove si sprigionano tuttora delle fumarole e che conduce al sentiero principale, che gira sul bordo del cratere, e da qui ci si avvierà verso l’uscita.
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PUNTI CRITICI, VIE DI FUGA E PUNTI D’ACQUA: ad eccezione della discesa al cratere (che verrà effettuata solo previa autorizzazione) il percorso non presenta particolari difficoltà; in caso di piaggia si dovrà tuttavia prestare maggiore attenzione perché il fondo diventa molto più insidioso. Possibilità di approvvigionarsi di acqua alla partenza utilizzando la fontana posta all’ingresso dell’Oasi.
EQUIPAGGIAMENTO NECESSARIO: Scarponi da montagna, abbigliamento escursionistico “a strati”, giacca a vento e/o mantellina antipioggia, pranzo a sacco, acqua.
A V V E R T E N Z E
a) Il direttore di escursione si riserva di modificare in parte l’itinerario in caso di condizioni meteo avverse. o di condizioni del sentiero e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati.
b) Gli accompagnatori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.
CONDIZIONI FISICHE: si richiede buona preparazione fisica e senso di responsabilità a ciascuno dei partecipanti.
NOTA BENE: è opportuno comunicare la propria partecipazione all’escursione in particolare per coloro che raggiungeranno l’Oasi direttamente con mezzi propri.
Ciao Riccardo,prestó faro’ un escursione con te