Domenica 17 Maggio 2015
Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diana
Dalla Baia di Trentova a Punta Tresino
Difficoltà T/E
AR – Direttore di escursione Liborio Liguori cell. 3406667259 – – Dislivello irrilevante – Lunghezza circa 9 km a.r.
Appuntamento con mezzi propri al Viale Europa di Castellammare ore 7.45, oppure alla Baia di Trentova ore 9.15 (uscita Agropoli Sud).
E’ prevista la possibilità di fermarsi all’ agriturismo San Giovanni www.aziendagricolasangiovanni.it per consumare il menu degustazione al prezzo di eur 20 a persona. A tal fine, poichè non possiamo superare il numero di 30 partecipanti, occorre la prenotazione con il Direttore di escursione entro il venerdì sera precedente l’escursione. Dall’Agriturismo è possibile anche effettuare la discesa a mare.
Breve descrizione dell’escursione e cenni storici:
Tale escursione prevede un percorso prevalentemente pianeggiante di circa 5 chilometri , posto ad una altitudine media di circa cinquanta metri sul livello del mare che è sempre ben visibile alla nostra destra sotto di noi. Sulla mano opposte si trovano le pendici del Monte Tresino, alto circa 350 mt, che unitamente al vicino Monte Licosa spinge le sue propaggini nelle limpide acque del Golfo di Salerno, che a sud viene appunto chiuso e delimitato prima da Punta Tresino ed infine da Punta Licosa. Il toponimo di questo monte deriverebbe, secondo al più diffusa interpretazione, dal nome dei primi colonizzatori della zona che furono appunto i greci Trezeni che nel VI a.C. prima collaborarono con i greci di stirpe achea alla fondazione di Sibari e successivamente, sempre insieme ad alcuni abitanti di Sibari, si trasferirono in queste zone per fondare l’antica Poseidonia, attuale Paestum, sito nel quale furono realizzati i gioielli architettonici che sono i templi dedicati a Nettuno e ad Hera Argiva. La città di Agropoli fu fondata dai bizantini nel VI secolo d. C. che denominarono questo posto “ Akropolis” che, come noto, in lingua greca significa “città alta”. Infatti il nucleo originario di questa città si trova arroccato su un promontorio roccioso che domina la baia sottostante. Dopo i bizantini la città di Agropoli fu conquistata dai Saraceni che la occuparono dal 882 al 915. Successivamente la città divenne possedimento dei Vescovi di Capaccio fino al secolo XV, epoca nella quale Alfonso d’Aragona la concesse in feudo alla famiglia Sanseverino, i cui discendenti poi divennero i più importanti feudatari del Cilento. Il punto di raduno degli escursionisti è previsto nei pressi della spiaggia di Trentova, notissima località turistica che si trova a poca distanza da porto di Agropoli. Il nome della località deriva da un grosso scoglio di roccia calcarea bianca nei pressi del quale si narra che furono rinvenute, in epoca passata, trenta uova di gabbiani. Tuttavia tale scoglio è ben più famoso perché ad esso è collegata una storia che riguarda San Francesco. Le cronache dei Frati Minori narrano che nel 1222 il “Povero” di Assisi sostò per qualche giorno nella città di Agropoli durante il suo viaggio di ritorno dalla Terra Santa. Francesco, mosso dal desiderio di trasmettere il proprio messaggio di amore e fratellanza agli abitanti del posto, salì sullo scoglio di Trentova ed iniziò a predicare. Tuttavia l’uditorio non era molto numeroso perché molti cittadini erano attratti da interessi di carattere meno spirituali. Ma ecco che si verificò un fatto straordinario: mentre Francesco predicava una quantità enorme di pesci si avvicinò allo scoglio, saltando ripetutamente sull’acqua, fin quando il Frate non terminò la sua predica.
Da Trentova inizia l’escursione vera e propria. Il percorso si svolge lungo una carrareccia abbastanza larga che è molto agevole da percorrere. Dopo circa quindici minuti di cammino, facendo una piccola deviazione sulla sinistra, visitiamo il primo dei due casolari abbandonati che si trovano sul nostro percorso che hanno un notevole interesse storico. Si tratta di una masseria costruita in pietra viva nelle quale si svolgeva una attività agricola completa, comprensiva di produzione di olio e di vino, nonché di allevamento del bestiame. Di particolare interesse è una torre circolare che si trova nel prospetto del fabbricato, accanto al portone di ingresso: essa è caratterizzata dal fatto di avere, lungo tutta la sua altezza tante piccole feritoie, il cui significato può restare misterioso, fin quando qualcuno non spiega che esse sono le “porte di ingresso” dei colombi che lì venivano allevati.
Riprendiamo il nostro cammino per recarci verso un bellissimo fabbricato settecentesco, ormai abbandonato e diruto che si trova in località Sauco, ubicato in un pianoro che si affaccia sull’azzurro mare sottostante.
Dopo di aver visto luoghi così belli ed interessanti, riprendiamo il sentiero principale che dopo poco ci conduce al luogo chiamato “Punta Tresino”. Qui si trovano i resti di una torre angioina circolare di avvistamento . Dal piccolo promontorio si schiude ai nostri occhi la vista della lunghissima spiaggia dorata di Santa Maria di Castellabate, mentre in lontananza si vede Punta Licosa, insieme al piccolo isolotto, posto a destra di chi guarda, sul quale si trova un faro, la cui luce, nelle notti limpide, e visibile da tutto il golfo di Salerno.
Poche centinaia di metri dopo questo punto, ci ritroviamo all’ingresso posteriore dell’agriturismo San Giovanni, esteso vigneto nel quale vengono coltivati vitigni di gran pregio dai quali è realizzato sia del vino bianco che del vino rosso che si accompagnano mirabilmente ai salumi e formaggi del Cilento.
Qui è prevista la nostra sosta.
Il ritorno vien fatto lungo la stessa strada dell’andata.