Domenica 28 Settembre 2014
Intersezionale Campana di Autunno
Monti Lattari: Termini – San Costanzo (488 m) – Punta Campanella
Responsabili: Ciro Di Martino (333.7184174)-Giuseppe Ercolano (393.4273868)-Riccardo Ballo (331.3237166)-Giovanna Lombardo (081.8703346) e gli Accompagnatori di Escursionismo della Campania.
1° PERCORSO: Termini (323 m), Punta Campanella (36 m), Termini (323 m).
DISLIVELLO: 287 m DURATA: 2 ore LUNGHEZZA: 5,280 m DIFFICOLTA’: T
2° PERCORSO: Termini (323 m), Monte San Costanzo (488 m), Punta Campanella (36 m), Termini (323 m).
DISLIVELLO: 452 m DURATA: 5 ore LUNGHEZZA: 6,270 m DIFFICOLTA’: E/EE
Appuntamento: ore 8:30 presso la Clinica Stabia a Castellammare di Stabia oppure ore 10.00 in località Termini di Massalubrense, con mezzi propri. Le sezioni che arriveranno con pullmann sociale, devono avvisare i responsabili dell’escursione, entro il giovedì precedente, affinché questi possano comunicare ai Vigili Urbani il numero esatto dei pullmann cui riservare posto per il parcheggio.
Equipaggiamento: abbigliamento da montagna a strati, scarpe da trekking, giacca impermeabile o mantellina antipioggia, copricapo, almeno 2 litri di acqua (punti d’acqua assenti lungo il percorso), per il percorso n°2 sono utili i bastoncini da trekking.
Come raggiungere il luogo: dall’uscita dell’autostrada A3 per Castellammare di Stabia, dopo circa 1 Km, si incontra il bivio Sorrento/Castellammare di Stabia. Per andare all’appuntamento delle ore 8.30 a Castellammare di Stabia, a tale bivio, si va a destra verso la città dove, appena arrivati, c’è la Clinica Stabia. Per raggiungere direttamente Termini, invece, al bivio, si va a sinistra in direzione Sorrento. In entrambi i casi si percorre la strada statale. Dopo Meta di Sorrento, prendere la strada statale per Positano. Arrivati a Colli S.Pietro (allo scollinamento), prendere a destra in direzione S.Agata e, poi, verso Nerano. Arrivati al bivio Nerano/Termini, prendere per Termini. Appuntamento in piazza.
Note storiche: L’area attraversata dall’escursione, fin dall’VIII sec. a.C., ha visto la presenza di una comunità di villaggi indigeni, punti di passaggio dei traffici etruschi. Verso la fine del V sec. a C., come tutta la Campania, essa cade progressivamente in mano agli Osco-Sanniti, popolazioni italiche che discesero dai monti del Sannio. Dalla fine del IV comincia la penetrazione dei Romani che sarà definitiva dal 90/80 a.C.. Con la romanizzazione si assiste ad una grande opera di trasformazione del territorio che si popola di ville rustiche in tutti i punti più panoramici della costa e dove sorsero grandiose ville di famiglie di aristocratici romani.
Al posto di queste ville, furono edificate nel XVI secolo, molte torri di avvistamento contro i Saraceni. Altre videro in seguito il sorgere di monasteri o di ville private. Presso le ville rustiche, disseminate nel territorio, sorsero invece dal Medio Evo, e più marcatamente dal XVI, secolo, i primi nuclei dei vari Casali.
Note geologiche: La penisola sorrentina/amalfitana rappresenta la parte finale della dorsale carbonatica dei Monti Lattari che si staglia sul mar Tirreno a separare il golfo di Salerno da quello di Napoli. Tale dorsale è sviluppata in direzione NE-SO, è disposta trasversalmente alla catena appenninica e costituisce un rilievo che si interpone tra due ampie depressioni: la piana Campana e il golfo di Napoli a Nord, la Piana del Sele e il Golfo di Salerno a Sud.
La penisola condivide con la vicina isola di Capri, dalla quale è separata da un breve tratto di mare profondo in media 70 m, l’origine risalente alla piattaforma carbonatica campano-lucana già esistente nell’era secondaria nel paleoceano della Tetide. L’ossatura della dorsale è costituita da una potente successione di rocce calcaree e dolomitiche.
L’itinerario
Il percorso n°1 è un’andata e ritorno lungo l’antica via Minerva (ancora parzialmente pavimentata con il basolato romano). Si tratta di un percorso facile in cui gli escursionisti si ricongiungeranno al gruppo che effettuerà il percorso n°2, presso la Torre di Punta Campanella.
Il percorso n°2 è stato ideato come un percorso ad anello partendo dalla piazza di Termini assieme all’altro gruppo per imboccare via Campanella; dopo appena 100 m ci si trova ad un bivio: il 1° gruppo prosegue a destra direttamente verso Punta Campanella, mentre il 2° gruppo prosegue per via del Monte con un sentiero che, tagliando la rotabile, conduce fino alla sella del Monte San Costanzo. Qui è possibile effettuare una visita alla cappella di San Costanzo, sita proprio sulla cima minore del monte (485 m). Dalla sommità si vede tutto il paesaggio che comprende il golfo di Napoli e di Salerno, gli isolotti dei Galli e la zona di protezione integrale dell’isolotto di Vetara. Si attraversa la sella passando per la pineta. A questo punto, sulla sinistra, comparirà la Baia di Jeranto con la ben conservata torre di Montalto. La forma della baia dà l’idea di una rapace da cui, forse, il nome da Jerax (rapace). Passando sotto la vetta maggiore (496 m) di Monte S.Costanzo, su cui spicca una grossa antenna di controllo per il traffico aereo, ci si affaccia su di in uno scenario estremamente selvaggio e suggestivo, con brevi passaggi esposti. Di fronte si vede l’isola di Capri e, poco dopo, si attraversa la zona chiamata Pezzalonga fino ad arrivare presso il Promontorio di Minerva dove ci si ricongiunge con l’altro gruppo. Sull’altura che ospita la torre di Punta Campanella (XIV sec.) sorgeva il tempio di Atena – Minerva che ha ospitato nel corso dei secoli templi, opere difensive e ville patrizie di cui non resta quasi nulla. Nel 1300 qui fu costruita una torre che aveva lo scopo di avvistare e lanciare l’allarme in caso di incursioni dei Saraceni che arrivavano dal mare. Sulla cima della torre fu messa una campanella che suonava in caso di allarme propagando il segnale alle altre torri posizionate lungo la costa.
Scarica la locandina con il tracciato:
vorrei partecipare ma non sono ancora socia come fare?