Domenica 27 novembre 2016
Monti di Venafro
Monte Sambucaro (1205 m)
da San Pietro Infine (220 m)
DIFFICOLTA’: E/EE
(percorso in buona parte fuori sentiero o su tracce di sentiero,
privo tuttavia di tratti esposti)
Direttore di escursione:
Raffaele LUISE (Cell.: 339.2040444)
Appuntamento alle ore 7:15 al Viale Europa nei pressi dell’Ospedale oppure all’uscita del casello autostradale di San Vittore alle 8:45
DURATA ESCURSIONE: 6 ore circa
DISLIVELLO: 1000 m
EQUIPAGGIAMENTO NECESSARIO: Scarponi da montagna, abbigliamento escursionistico a strati, mantellina antipioggia, cappello, guanti, lampada frontale, pranzo a sacco ed acqua (almeno un litro e mezzo).
DESCRIZIONE PERCORSO: Escursione ricca di spunti di interesse che ha inizio dalla parte vecchia del paese di San Pietro Infine, rasa al suolo dei cannoneggiamenti degli Alleati nel dicembre 1943 che provocarono la morte di ben 135 persone. Tra i ruderi del paese vecchio, da cui ha inizio l’escursione, venne girato nel 1959 il film di Mario Monicelli, “La Grande Guerra” con Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Dopo circa un’ora di cammino lungo l’antico sentiero che si snoda sul versante SudOvest del Monte Sambucaro, che purtroppo si perde di frequente, visiteremo i resti della piccola chiesetta medioevale di Sant’Eustachio (574 m). Da qui in poi il sentiero si fa poco evidente fino diventare una semplice traccia. Proseguiremo in direzione nord, tra radi cespugli, fino ad arrivare in cresta al monte (702 m) a breve distanza da un’incredibile formazione rocciosa costituita da sette cerchi concentrici, la cui circonferenza si stringe procedendo verso la parte centrale del terreno sui quali poggiano le rocce che li compongono. Il più esterno di essi misura ben 50 metri di diametro. Detti cerchi sono ben visibili dal satellite e sono stati scoperti nel 2012 su un dosso battuto dal vento, completamente brullo.. Al momento, l’ipotesi più gettonata è quella che ci si trovi davanti ad un luogo di culto risalente a 5000-7000 anni fa, riconducibile forse alle popolazioni Sannite e che doveva forse essere notato proprio dallo spazio! Di qui si continua per cresta fino in vetta, senza percorso obbligato ma in modo abbastanza intuitivo. Dalla vetta il magnifico panorama spazia dalle isole Pontine agli Aurunci, dalle Mainarde ai Monti del Matese. In questo periodo è facile incontrare in cresta gruppi di sordoni, un passeriforme comune sulle Alpi ma molto raro in Appennino, e numerosissimi codirossi spazzacamini. Il percorso del ritorno è per buona parte lo stesso dell’andata.
AVVERTENZA: Il direttore di escursione si riserva di variare il percorso in caso di condizioni del sentiero e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati, Non saranno ammessi a partecipare i soci non adeguatamente equipaggiati.
pure io.
Ci saremo Raffaele Luise =D (y)