Sabato 27 Aprile 2019
Parco dei Monti Aurunci
Monte Ruazzo
Difficoltà: E/EE
PERCORSO AD -ANELLO-KM 8,97 CIRCA
DIRETTORE DI ESCURSIONE:PASQUALE IADICICCO TEL.3664637643
L’ESCURSIONE SI FARA’ SOLO SE ARRIVERANNO ADESIONI AL D.E. MEDIANTE TELEFONATA O SMS ENTRO IL GIORNO 25.4.2019;
APPUNTAMENTO USCITA CASELLO AUTOSTRADALE DI CAPUA DA CONCORDARE TELEFONICAMENTE CON IL DIRETTORE DI ESCURSIONE-
– Dislivello in salita: m 550 circa – Tempo di percorrenza: 5 ore escluse le soste
Equipaggiamento: abbigliamento a strati da montagna, pantaloni lunghi, scarponi, bastoncini da trekking, giacca antipioggia, cappello, guanti, crema solare protezione 30 0 50,eventuale cambio da lasciare in auto.
Viveri e acqua: da portare Mezzi di Trasporto: auto proprie
In prossimità della sorgente Acquaviva alle pendici del Monte Ruazzo esiste il rifugio Acquaviva a circa 800 mt s.l.m. L’escursione inizia proprio dal rifugio.
Si prende a sinistra il sentiero CAI n. 955. Dopo circa 300 m. si lascia il sentiero CAI per imboccare un antico sentiero percorso dai pastori che, salendo in una rigogliosa lecceta, raggiunge la cresta ( m. 1000) che si affaccia su Gaeta e offre una splendida visione del Redentore e delle cime più altre della catena degli Aurunci. Si percorre la cresta accidentata che forma il ciglio della valle di Sciro fino a sotto il Monte Ruazzo, dove si piega verso est per raggiungere il monte Mesole (m. 1000), raccordarsi con il sentiero CAI n. 956. Dal monte Mesole si prosegue verso Nord ovest, verso ampie doline denominate, Fosso di Fabio (m. 1100) con l’antro della grotta omonima. Si raggiunge la sella di monte Ruazzo (m. 1200), percorrendo un bosco misto dove il faggio si sostituisce al leccio, e da qui con un deciso balzo lungo la cresta Nord si raggiunge la cima m. 1314 che offre uno panorama a 360 gradi: dal Golfo di Gaeta e le isole ponziane al Golfo di Napoli con le sue Isole, fino ai monti dell’Abruzzo. Si ridiscende per il versante sud del monte Ruazzo verso la valle di Sciro da dove nuovamente si piega ad EST per intersecare il sentiero 956 sul monte Mesole a da qui raggiungere la fonte di Acquaviva.
PANORAMA CHE SI OSSERVA DALLA CIMA DEL MONTE RUAZZO: la piana di Campone, il Redentore, il Monte Altino ed il Petrella , la vallata di Itri con il Santuario della Madonna della Civita e le Mainarde, Gaeta,l’Arcipelago Pontino , il Circeo, la piana di Fondi , Terracina,le isole del Golfo di Napoli.
-La prima parte del percorso essendo su rocce necessita obbligatoriamente avere scarpe da trekking e bastoncini telescopici.
-in vetta sosteremo per circa una ora meteo permettendo-bisogna godersi il panorama!!!!!!!!
L’ESCURSIONE È RISERVATA AI SOCI CAI IN REGOLA CON LA ISCRIZIONE ANNO 2019.
-Si richiede un buon allenamento –
Leggere per chi ancora non conosce la classificazione delle difficoltà escursionistiche
CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICILTA’ ESCURSIONISTICHE
Le difficoltà dell’impegno richiesto dagli itinerari escursionistici sono rappresentate da quattro sigle secondo la scala CAI.
Questa classificazione definisce chiaramente il limite tra difficoltà escursionistiche e alpinistiche, ed è utile per distinguere lo specifico impegno richiesto da un itinerario.
T = “percorso Turistico”
Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Richiedono una sufficiente conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.
E = “percorso Escursionistico”
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, quali pascoli, pietraie, detriti, bosco, anche ripidi e con la traccia più o meno evidente ma sempre con segnalazioni adeguate. I tratti che presentano difficoltà tecniche, quali esposizione o passaggi su roccia, sono limitati e in genere protetti o assicurati ed eventualmente facilitati dalla presenza di attrezzature che non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico.
Possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua senza pericoli.
Richiedono un certo senso d’orientamento, adeguata conoscenza ed e esperienza di ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.
E/EE-Si utilizza per indicare una escursione che, pur con caratteristiche di tipo E presenta alcuni tratti con difficoltà maggiori.
EE = “percorso per Escursionisti Esperti”
Itinerari generalmente segnalati ma che richiedono capacità di muoversi su terreni impegnativi. Sentieri o tracce su terreni impervi e infidi (pendii ripidi, scivolosi
di erba, misti di rocce ed erba, roccia, detriti). Terreni vari, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche. Sono compresi percorsi attrezzati e vie ferrate fra quelle di minor impegno ma per le quali è necessario l’uso dei dispositivi di autoassicurazione. Restano esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e all’apparenza senza crepacci.
Necessitano di esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro, assenza di vertigini e una certa attitudine all’esposizione; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica devono essere adeguati.
EEA = “percorso per Escursionisti Esperti Attrezzato”
Si tratta di percorsi attrezzati o vie ferrate. Si usa questa sigla al fine di avvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbrago moschettoni, dissipatore, caschetto, ecc.).