Escursione 20 gennaio n.2

Escursione 20 gennaio n.2

Domenica 20 Gennaio 2019

TREKKING AD ANELLO  DEL MONTE TIFATA DALLA VACCHERIA AL MONTE DEI LUPI PASSANDO PER VALLONE ROCCA.

difficoltà:  E /EE

Direttore di escursione: Pasquale Iadicicco – 3664637643

 quota massima: 603,00 mt slm

durata ore: 6,00 circa soste escluse

appuntamento: alle 8 al viale Europa nei pressi Villa Stabia con auto proprie oppurealle ore 9,00 uscita casello autostradale di Caserta NORD oppure direttamente in piazzetta della località Vaccheria (frazione di Caserta)

DISLIVELLO TOTALE CIRCA 700,00 M

-km da percorrere 10,00 circa

-equipaggiamento: scarponi da trekking , abbigliamento a strati, giacca a vento antipioggia, guanti, cappello, bastoncini telescopici.

-mezzi di trasporto:auto proprie

-fine escursione : ore 17.00

carta dell’escursione: IGM

-per la partecipazione i soci Cai sono pregati di avvisare il direttore di escursione preventivamente anche con sms.

-l’ESCURSIONE E’ RISERVATA A PERSONE  BEN ALLENATE .

 

ESCURSIONE

Si parte dalla località Vaccheria frazione di Caserta, da   via De Maria seguendo il sentiero Cai .

Dopo arrivati alla cima  scenderemo  di quota per poi risalire  fino al Monte dei Lupi dal quale,in caso di buona visibilità si puo’osservare tutta la verdeggiante   piana di Monte Verna e le sue “Piramidi” attraversata dal Volturno che dona la paesaggio un aspetto alquanto suggestivo .

Sperando nella buna visibilità potremo osservare i Monti Trebulani con la sua cima piu’ alta (Monte Maggiore 1036,00 mt slm),Monte Friendo,Monte la Cappella,Monte Sant’Erasmo ecc;Monte Santa Croce del territorio di Caiazzo;

Sul Versante Est potremo osservare il Borgo di Caserta ,il Monte Virgo con alle spalle il Massiccio del Taburno-Camposauro .

Se avremo tempo a disposizione dopo la discesa dal Monte Tifata, saliremo anche  sul  Monte Sommacco  per osservare il panorama sul versante ovest che prospetta sulla  Città di Caserta la sua splendida REGGIA BORBONICA  fino ad intravedere all’orizzonte il “Vesuvio”,l’Isola di Capri e la Costiera Sorrentina .

 CENNI STORICI

da Wikipedia ed altre fonti

Il monte Tifata è un rilievo montuoso alto 602 m appartenente all’Appennino campano, situato sul confine nord della pianura campana in provincia di Caserta.

Il monte Tifata (o monti Tifatini) è delimitato a nord dal fiume Volturno che lo separa dall’appennino sannita; si presenta parzialmente brullo (con una copertura boschiva limitata al versante settentrionale), privo di sorgenti o corsi d’acqua e devastato da numerose cave per l’estrazione di pietra calcarea, ed è e situato fra i comuni di Caserta, Capua, San Prisco.

Il nome deriva dai lecci presenti, infatti Tifata nell’antica lingua del luogo (quella degli Osci) significa “leccio”. Intorno al 216 a.C secondo quanto fu riportato da Silio Italico, e poi da Francesco Granata nel 1752  “Annibale si è  accampato  sul Tifata…   Camminando Lungo tutto il percorso, praticamente sul crinale della montagna, si può vedere, da un lato, la pianura che arriva al mare, mentre dall’altro la piana di Monte Verna e la città di Caiazzo. In effetti il Tifata fa  da spartiacque tra la pianura urbanizzata ed industrializzata della provincia di Napoli e Caserta ed un territorio che resiste nella sua vocazione agricola e che fa ancora parte della provincia di Caserta. Sulla piccola vetta posta a sud est della cima più alta troviamo il Tempio di Giove Tifatino. Il tempio ne occupava la sommità a 526 m s.l.m.. Il rinvenimento fortuito nel 1996 di tre lastrine di bronzo, con fori per chiodi di fissaggio alla parete del tempio, e con dediche votive a Giove Tifatino (“ex-voto”), hanno consentito di localizzare con precisione il punto in cui il tempio si trovava sepolto. Sul sito sono evidenti alcune strutture del tempio come le fondazioni calcaree, i riempimenti artificiali di pietrame e malta la cella ad ambiente unico con una breve gradinata. Tempio ormai diruto e non grandissimo (misurava all’incirca 10mt x 7mt ) la cui fronte principale si trovava ad ovest verso l’antica città di Capua tale da poter essere visto agevolmente. Pochi anni orsono fu riposta la Croce in sostituzione della vecchia, logorata dai temporali, collocata dal gruppo Scout di Capua negli anni ’80. Ciò fu possibile grazie al progetto dell’Area SIC (Siti di Importanza Comunitaria) Campania specifico per il Monte Tifata. La nuova Croce portava in sé innovazioni tecnologiche oltre ad essere più grande della precedente. Era fornita di pannelli fotovoltaici che assicuravano così energia all’ impianto di illuminazione notturna. Non passò molto tempo che tutto l’impianto fu trafugato. Proprio sulla sommità si possono scorgere antiche mura dei tempi passati. Lo storico M. Monaco riferisce che il monte venne chiamato monte S.Agata; la presenza poi, in un a grotta, nei pressi della Cappella prossima alla vetta, di una santa eremita, S. Offa, vissuta verso il 1070, contribuì certamente a rendere il monte, luogo di pellegrinaggio e devozione, facendolo pure chiamare a lungo col nome di Monte S. Agata. Non si può escludere che la cappella sia sorta sul luogo o nei pressi di altro tempio pagano. Dal medesimo storico viene riferito pure che S. Nicola, passando per Capua, si recò al Tifata e distrusse il tempio di Diana, dopo di che i capuani costruirono la cappella dì S. Nicola sulla vetta del monte S. Agata cui mutarono così il nome in quello di S. Nicola. Altre importanti testimonianze si trovano lungo le pendici del monte Tifata; il suo versante sud occidentale, che gravita verso il sito dell’antica città di Capua, conserva molti evidenti resti della presenza romana che ne occupò le pendici e la sommità con impianti di ville agricole, di acquedotti, di postazioni di difesa e di monumenti funerari.

 

 

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