Domenica 19 Novembre 2023
Intersezionale CAI Cava – Castellammare
Sentiero Italia : Bretella Croce di Cava – Badia
difficoltà: E
Direttori escursione: Pio Gaeta 335.6339741, Lucia Palumbo (C.T.) 349.5527203
Percorso : Croce di Cava (mt 425) – Molina di Vietri (mt 95) – Corpo di Cava (mt 400)
Lunghezza: 7 KM circa
Dislivello: 330 m in discesa – 305 in salita
Durata: 5 h – esclusa sosta pranzo
Approvvigionamento idrico : SI, fonti alla partenza e durante il tragitto
Attrezzatura: scarponi da montagna, abbigliamento escursionistico “a strati”, giacca a vento e mantellina antipioggia, pranzo a sacco ed acqua (almeno 1,5l), lampada frontale, bastoncini telescopici (opz).
Motivi di interesse: naturalistico, panoramico, paesaggistico
APPUNTAMENTO: ore 7:20 al viale Europa nei pressi Villa Stabia con auto proprie oppure direttamente presso località Croce di Cava de’ Tirreni (Posizione Google Maps) alle 8:15
ATTENZIONE: per organizzare il ponte auto al ritorno, è necessario confermare la propria partecipazione ai direttori per contare le auto disponibili.
I non soci che intendono partecipare all’ escursione, devono comunicare entro il venerdì precedente i propri dati anagrafici ai Direttori di Escursione per la stipula dell’assicurazione giornaliera di 8,40€.
Descrizione itinerario
Dalla piazzetta di Croce di Cava de’ Tirreni ci si dirige verso la valle di Croce percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, quindi si imbocca sulla sinistra un sentiero sterrato che ci condurrà alla Valle di San Liberatore. Dalla valle si imbocca qundi (a sinistra della fontana) il sentiero in direzione Molina di Vietri sul Mare scavalcando la galleria autostradale Cava–Salerno e successivamente, transitando al disotto delle arcate del ponte ferroviario, si raggiunge Molina. Tale tratto è tutto in discesa. Da Molina di Vietri si imbocca il sentiero, in salita, che ci conduce alla località Tresara, quindi San Vincenzo, Frestola ed infine all’Abbazia Benedettina di Cava de’ Tirreni.
Descrizione e cenni storici dei luoghi
Croce
Croce è una delle frazioni più periferiche della città di Cava de’ Tirreni.
Il contesto territoriale, a carattere rurale e collinare, presenta grande valore ambientale, con molte aree silvestri e rada edificazione.
Su un piccolo poggio, lungo la strada, sorge il complesso parrocchiale di Sant’Elena. La chiesa si affaccia su un singolare sagrato panoramico, sopraelevato rispetto alla strada. Alcuni studiosi sostengono che in principio la chiesa facesse parte di un eremo basiliano di rito armeno, probabilmente fondato nel IX –X secolo.
A fine Settecento la chiesa fu sottoposta a restauri e rimaneggiamenti barocchi, condotti sul modello della vicina chiesa di Santa Maria del Quadruviale e attribuibili alla stesso artista(Pasquale Di Falco).
A Croce come nella Valle di San Liberatore si praticava il gioco dei colombi “. Un tempo si levavano le antiche Plagaie”
Valle di San Liberatore
La valle è ampia e ricca di vegetazione, boschi di castagno, lecci, querce e frassini.
Un tempo vi era un elce millenario che raggiungeva i 24 metri e compariva sui noti dipinti dell’ 800 dei pittori che soggiornavano a Cava, per ritrarne le vedute più suggestive: Palizzi, Gigante, Pitloo.
Nel 1700 era abbondante la raccolta di manna, che veniva usata per scopi farmaceutici: essa era ricavata dall’ incisione della corteccia di un particolare specie di frassino, il “fraxinum ornus”, molto diffuso sui nostri monti. Sul colle di S. Liberatore, sui crinali e lungo i sentieri “Una stazione boschiva e salutifera”(Salvatore Di Giacomo).
Al centro della valle si erge il rudere della casina di caccia, un po’ nascosta dalla vegetazione la torre, richiama l’attenzione.
Erbe medicinali, piante aromatiche, arbusti di macchia mediterranea dai profumi balsamici ,fiori spontanei.
Molina e il vallone Bonea
Molina è una frazione del comune di Vietri sul mare, al confine con il comune di Cava de’Tirreni. Il suo nome deriva dai mulini ad acqua, costruiti in epoca medievale.
Un tempo Molina era un villaggio rinomato per la produzione di ceramiche, la cui industria si intensificò a partire dal XIX secolo.
Sorge su una vallata alle pendici dei Monti Lattari, lungo il torrente Bonea.
La sua fondazione viene fatta risalire intorno agli anni 1050, quando S. Leone I , il secondo abate della Badia di Cava, vi fondò un piccolo monastero, attualmente adibito ad esigenze abitative.
Tra il 9 e il 23 settembre 1943 il piccolo villaggio fu teatro dello sbarco a Salerno, operato dagli alleati.
Il 25 ottobre del 1954 Molina fu coinvolta nella tragica alluvione che colpì Cava de’ Tirreni, Vietri, Salerno, e i borghi della costiera amalfitana.
Badia di Cava Abbazia Benedettina.
La Badia benedettina della SS. Trinità sorge nell’amena e stretta valle del ruscello Selano
In alto, dominato dal monte Finestra(1145), il Corpo di Cava, grazioso villaggio con mura turrite, fondato nel sec.XI dall’abate S.Pietro I.
L’abbazia appare con la facciata settecentesca di modeste dimensioni, ma l’apparenza inganna perché la facciata nasconde un grandioso complesso monumentale ricco di santità, di storia e di arte. Da scoprire attraverso la visita guidata di tutti i suoi scrigni preziosi: la basilica, la biblioteca e l’archivio, il chiostro, il capitolo, il cimitero longobardo, il museo.
AVVERTENZA: i direttori di escursione si riservano di modificare in parte l’itinerario, di annullarlo in caso di condizioni meteo avverse o di condizioni del sentiero e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati. I cani non sono ammessi.