Domenica 22 Settembre – La Valle delle Ferriere da Agerola ad Amalfi

Domenica 22 Settembre – La Valle delle Ferriere da Agerola ad Amalfi

La Valle delle Ferriere

da Agerola ad Amalfi

(Si precisa che NON si entrerà nella parte di riserva sottoposta a ticket d’ingresso)

Difficoltà: EE
Direttore di escursione: Raffaele D’Arco  Tf: 3337686127

Appuntamento a Castellammare di Stabia al Viale Europa (vicino all’Ospedale) alle ore 08.15, con auto propria, oppure ad Agerola, località San Lazzaro, alle ore 09.15.

Ritorno ad Agerola con autobus da Amalfi alle ore 15.30, 16.30, 17.00, 17.40, 19.00, 21.00

EQUIPAGGIAMENTO NECESSARIO: Scarponcini da escursionismo (obbligatori), bastoncini, abbigliamento escursionistico “a strati”, cappello, occhiali da sole, crema solare, ricambio completo di abiti, pranzo a sacco, acqua, costume da bagno e telo da mare per il bagno nel mare di Amalfi al termine dell’escursione.

DURATA ESCURSIONE: 6 ore circa, soste escluse.

DISLIVELLO: circa 200 in salita e 700 in discesa.

AVVERTENZA: Il Direttore d’Escursione si riserva di modificare in parte l’itinerario in caso di condizioni meteo avverse o di condizioni del percorso e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati.

Per la lunghezza e la difficoltà dell’escursione è assolutamente necessario l’uso di attrezzature adeguate (Scarpe in particolare).

I partecipanti devono obbligatoriamente telefonare al 3337686127 entro il venerdì precedente.

I NON SOCI, obbligatoriamente, devono pagare la quota relativa all’Assicurazione di Euro 8,40

 SCHEDA DI ESCURSIONE

Anche se Amalfi è conosciuta in tutto il mondo per il suo passato di Repubblica Marinara e per la sua attuale bellezza insieme al suo mare ed alla sua costa, pochissimi sanno che esiste la “Valle delle Ferriere“. La sua particolare collocazione geografica, racchiusa tra i monti di Scala ed il mare di Amalfi, la protegge dai freddi venti settentrionali mentre vi arrivano facilmente le correnti umide marine. Ritroviamo, qui, un tipico esempio di “inversione della vegetazione“. Infatti, contrariamente al solito, troviamo sul fondo del vallone una tipica vegetazione di tipo misto mesofilo, caratteristica delle aree più elevate, mentre le pareti sovrastanti, al contrario, ospitano vegetazioni tipicamente mediterranee. Il carsismo dell’area, poi, ha permesso la presenza di numerose sorgenti che alimentano un corso d’acqua sul fondo del valle. Tutto questo determina un’elevata piovosità invernale ed un costante microclima che ha consentito la conservazione di un habitat che definirei Neanderthaliano.

Entrare nella valle ti fa catapultare in un mondo fatato ricco di acque, di felci, di cascate. Da un momento all’altro ti immagini che da dietro a una roccia possa comparire un nostro antenato Neanderthaliano o (perché no?) qualche piccolo dinosauro…

Non scherzo. Infatti, questo clima particolare ha permesso la presenza di fossili viventi come la rarissima felce gigante denominata “Woodwardia Radicans” comparsa sulla Terra nel terziario. Ancora, ritroviamo facilmente diverse specie di Orchidee ed una piccola pianta carnivora “Pinguicola Hirtiflora” che si nutre di piccoli insetti. Nelle sorgenti e nelle pozze, poi, ritroviamo la rara “Salamandrina dagli occhiali” o “Salamandrina Terdigitata”.

La suddetta Woodwardia Radicans è una felce  gigante dal portamento elegante, tra le più interessanti della flora europea.

Presente anche in Italia, è di antichissima origine. Faceva parte, infatti, di
quella flora tropical-montana che nel Terziario popolava le aree montuose Mediterranee. Questa specie, che è riuscita a sopravvivere ai mutamenti climatici degli ultimi 70 milioni di anni, è, ormai, presente solo in poche comunità vegetali che risalgono al Paleocene. Proprio un habitat di tipo tropicale come quello della Valle delle Ferriere ne ha consentito la permanenza e la crescita.
La Woodwardia Radicans, pertanto, va considerata un vero e proprio “fossile vivente”. La caratteristica che la distingue dalle altre felci è la formazione di bulbilli sotto la parte apicale del rachide fogliare, per cui viene chiamata anche “felce bulbifera”. Questi bulbilli sono necessari per la propagazione. Infatti, quando le foglie toccano il terreno umido, dai piccoli bulbi nascono i nuovi esemplari.
Proprio per proteggere tutte queste rarità la “Valle delle Ferriere” o “Valle dei Mulini” (per la presenza
di vecchi mulini idroelettrici dell’800 e di cartiere risalenti all’epoca della Repubblica Marinara) è oggi
una Riserva Naturale Integrale!

La partenza è prevista da San Lazzaro, Agerola, a quota 630 metri, che raggiungeremo con auto proprie, e da qui seguiremo la direzione del Castello Lauritano e, per scale e mulattiere, saliremo verso Monte Murillo, per raggiungere la sorgente dell’Acquolella. Poi terremo la sinistra fino a incrociare il sentiero “Giustino Fortunato”, da dove accederemo alla Riserva, fino a raggiungere la Valle dei Mulini, attraversata dal torrente Canneto una volta utilizzato come forza motrice per le antiche ferriere che lavoravano il materiale ferroso portato per mare dall’Isola d’Elba e, poi, a dorso di mulo su da Amalfi. Poi vennero le cartiere, dove si produceva la famosa e pregiata carta di Amalfi che, ancora oggi, è molto richiesta e che viene prodotta da piccoli negozi artigianali. Lungo il percorso, dopo il fondo valle, infatti, incontreremo i ruderi delle cartiere del XII secolo.

 

Il percorso è abbastanza agevole, ma discretamente lungo e con qualche tratto esposto o scivoloso. Attraverseremo paesaggi incontaminati e squarci panoramici mozzafiato. Passeremo dalla tipica macchia mediterranea ai terrazzamenti di limoni e vigne. State attenti a non dimenticare la macchina fotografica. Sarebbe un grave errore di cui avreste modo di pentirvi.

 

 

Vi Aspetto!

 

Raffaele D’Arco

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