Domenica 4 giugno 2023
Parco Nazionale del Matese
da Prata Sannita al Monte Favaracchi (1219m)
Intersezionale con la sezione di Piedimonte Matese
Difficoltà: EE
ATTENZIONE: per le caratteristiche del sentiero, l’escursione è riservata ai soci con passo fermo e assenza di vertigini
Direttori: Pio Gaeta (335.6339741)
Giovanni Cipollone (329.1742158), Luciano Santagata (328.4218910), Gianni D’Amato (342.0970734) della Sezione di Piedimonte Matese
Tipologia di percorso: anello;
Durata: 6,30 ore circa, escluse le varie ed eventuali soste;
Dislivello positivo: circa 1000 metri;
Itinerario: partenza da Prata Sannita, località Collelungo (coordinate 41.433893 / 14.206850), per la vetta dei Favaracchi, e si scende per l’altica mulattiera, chiudendo un percorso ad anello.
Appuntamenti:
Ore 7.15: al viale Europa nei pressi della Villa Stabia con auto proprie
Ore 09,00: Località Collelungo, comune di Prata Sannita (CE)
Ore 09,15: Inizio escursione
Ore 17,30: Orario presunto di termine escursione.
Equipaggiamento consigliato e dotazione personale:
abbigliamento a strati da escursionismo adatto alla stagione: scarpe da trekking, pantaloni lunghi, t-shirt tecnica, pile, calzettoni, cappellino, guanti, giacca antivento, k-way antipioggia, bastoncini telescopici, occhiali da sole, binocolo, bussola, crema solare, kit pronto soccorso (scheda con gruppo sanguigno, farmaci personali e segnalazione di eventuali allergie), almeno due litri d’acqua (lungo il percorso non ci sono punti per l’approvvigionamento), colazione a sacco, ricambio di indumenti, fischietto; si consigliano i guanti per i tratti ripidi dove sarà necessario usare le mani per arrampicarsi.
Descrizione dell’itinerario:
La Rava di Prata Sannita è una profonda gola a pareti verticali e guglie assai ravvicinate, dovuta in parte dalla forte erosione regressiva esercitata dal corso del fiume Lete che vi scorre dentro, la cui sorgente è ubicata nel territorio del Comune di Letino, località Secine. Intorno a questa forra sono presenti vari sentieri, più o meno segnalati e che permettono di ammirarne l’orrida bellezza.
Il percorso, pur nella sua brevità, è un concentrato di difficoltà, le quali richiedono esperienza nelle varie tecniche escursionistiche, ottimo allenamento, assenza di vertigini, concentrazione massima. La tipologia del sentiero varia da moderni sterrati a storiche mulattiere, da tratti segnati ed evidenti a tratti in zone adibite a pascolo, ove conta molto sapersi orizzontare e buona conoscenza del territorio, da tratti scivolosi a pietraie, da tratti esposti a tratti ripidi, che richiedono anche l’uso delle mani. In particolare va prestata la massima attenzione al tratto che inizia sulla parte alta di Collelungo e, percorrendo la parte destra orografica del fiume Lete, arriva dopo un paio di chilometri su una sella che domina dall’alto la Rava. Non è una camminata, ma un’esperienza adrenalinica.
L’escursione inizia in prossimità di Collelungo, nella parte alta del comune di Prata Sannita (CE), da dove si imbocca il sentiero che dopo meno di 30 minuti ci conduce all’ingresso della Rava, alla parte destra orografica del fiume Lete. All’inizio il sentiero è evidente e ben tracciato, ma dopo un breve tratto si perde in una zona adibita a pascolo, e soltanto l’esperienza e la conoscenza del territorio garantiscono di prendere l’esatta direzione, così come il passaggio in cresta
Si sale sul fianco della montagna sovrastata dalla cima del Favaracchi.
La zona è impervia con brevi tratti di arrampicata e alcuni punti esposti, è consigliato soltanto a chi è abituato a percorrere sentieri di montagna molto ripidi e non sempre evidenti, non soffra di vertigini e sia ben allenato.
Alla nostra destra la selvaggia forra del Lete con l’impressionante cascata di Cauto, visibile nella prima parte del percorso e nei periodi di maggiore portata del fiume Lete, anche se dal 1966 la maggior parte dell’acqua risulta dirottata, con condotta apposita, nel lago di Gallo Matese, alimentando una piccola centrale idroelettrica prima di defluire nel lago stesso.
Dopo circa 3 ore dalla partenza si giunge ad un affaccio dal quale è possibile ammirare Letino, il paese più elevato della provincia di Caserta e l’omonimo lago, ad est il Miletto (2050) e la spettacolare cresta che parte da Monte Capello (1390), e lo sguardo raggiunge, passando con un continuo crescendo da Monte Cappello (1406) e la Serra Porcareccia (1567), a Monte Janara (1575).
Si continua in direzione nord-ovest raggiungendo in circa 45 minuti la vetta del Favaracchi a 1219 metri sul livello del mare.
Dalla vetta il panorama spazia a 360 gradi: a nord sul lago di Gallo Matese e l’abitato, posto su un colle al centro di un ampio pianoro; a sud sulla media valle del Volturno fino al Vesuvio, i monti Lattari, Capri e Ischia; ad ovest monte Cairo e le Mainarde e, in caso di cielo terso, la Maiella; ad est il Miletto e le cime che lo coronano. I Favaracchi è tra le vette pù belle del massiccio del Matese, sia per la sua configurazione, sia per il panorama che offre agli occhi dell’escursionista.
Si continua sulla cresta verso il Monte Scoltrone, poco prima del quale, in prossimità di un traliccio, si intercetta il sentiero utilizzato il primo venerdì del mese di giugno per il pellegrinaggio da Prata Sannita al Santuario di S. Liberato Martire di Roccamandolfi in occasione dei locali festeggiamenti.
Si percorre il sentiero in discesa, prima attraverso un bosco misto ad arbusti della macchia mediterranea, successivamente attraverso una pineta, fino ad arrivare dopo circa 2 ore al punto di partenza in località Collelungo.
AVVERTENZE
a) I tempi di percorrenza sono calcolati in eccesso;
b) Data l’assenza di punti dove potersi rifornire d’acqua, si consiglia di portare almeno due litri d’acqua;
c) L’escursione avrà luogo soltanto in condizioni meteo ottimali e i Direttori si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in considerazione delle condizioni meteorologiche e nell’ipotesi in cui i tempi di percorrenza non siano rispettati; e in caso di annullamento all’ultimo momento per causa di forza maggiore, i prenotati non potranno chiedere ai Direttori risarcimenti per danni economici e non;
d) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dall’escursione i prenotati non adeguatamente attrezzati ed allenati;
e) In considerazione delle difficoltà che presenta il percorso si sconsiglia di portare animali domestici, comunque, in caso di incidente provocato da un animale domestico, la responsabilità non potrà essere addebitata ai Direttori, ma esclusivamente ai proprietari;
f) I partecipanti sollevano i Direttori dell’escursione e la sezione da ogni responsabilità per qualsiasi incidente o inconveniente dovuti alla propria personale imperizia o alla mancata osservanza delle regole dell’andare in montagna e di quanto indicato in questa scheda tecnica, che ogni partecipante con la sua adesione dichiara di aver letta ed accettata incondizionatamente in tutte le sue parti.