Domenica 6 Febbraio 2022
Intersezionale tra la Sezione di Piedimonte Matese e Castellammare di Stabia
140° Anniversario della prima salita invernale al Monte Miletto di Beniamino Caso
Monti del Matese
Difficoltà: E/EE
DIRETTORI DI ESCURSIONE:
per la Sezione di C/MMare di Stabia
Raffaele Luise 339 204 0444
DISLIVELLO: 700m DURATA: 6h soste escluse LUNGHEZZA: 11Km TIPOLOGIA: T
APPUNTAMENTO
Con auto proprie alle ore 6:15 davanti all’Ospedale di Castellammare di Stabia, oppure alle ore 7:45 Via Federico Lupoli – Piedimonte Matese (nei pressi del Municipio)
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO
Il percorso ha inizio in prossimità della valle che si trova ai piedi delle ripide pareti della Gola del Falco. Ci si incammina lungo l’agevole e ben evidente sentiero in direzione nord-ovest che, con pendenza dolce e regolare, raggiunge la Valle dell’Esule. Questo tratto del percorso offre una veduta suggestiva su tutto il Lago del Matese e sull’isolotto di Monterone.
Dopo circa 3 chilometri si giunge all’ampio pianoro dell’Esule, posto ad una quota di 1360 m, al centro del quale si trovano un piccolo rifugio in pietra ed un abbeveratoio. La valle deve il suo nome alla leggenda della principessa Jole che, dopo la morte del suo amato Fosco, iniziò a vagare tra le montagne (da qui il nome “esule”) finché perì per il freddo e gli stenti. La leggenda narra che il suo corpo fu ritrovato dopo lo scioglimento della neve proprio nel pianoro che da lei prese il nome.
Superata la valle il sentiero si fa più ripido e prosegue con stretti tornanti all’interno di boschetto di faggi, arrivando ad un piccolo pianoro posto a circa 1500 metri di quota. Si attraversa interamente il pianoro percorrendolo nella sua parte più bassa e godendo della meravigliosa vista sulla vetta del Monte Miletto (2050 m), per poi piegare in direzione ovest.
Si giunge quindi al Campo dell’Arco, ampio pianoro carsico che prende il nome dalla caratteristica formazione rocciosa modellata nel tempo dall’acqua e dai ghiacci. Nei pressi dell’arco si trova anche l’omonimo inghiottitoio, una piccola grotta poco profonda, dalla quale ha origine la Forra della Cannella. Dopo una meritata sosta in prossimità dell’arco, ci si incammina per il ritorno lungo lo stesso percorso di andata.
Cenni Storici
Il 26 gennaio 1882 una spedizione composta dal politico, umanista e naturalista Beniamino Caso, dal conte Antonio Gaetani, da Alessandro Del Giudice, buon cacciatore e buona gamba e da Giuseppe De Lellis, vecchio pastore espertissimo dei siti, parte alla volta del Monte Miletto (2050 m). Così scrive Beniamino Caso in merito all’ascesa del Monte Miletto nella stagione invernale:
“Il mio divisamento di salire al M.e Miletto
in questa stagione fu considerato dai miei
concittadini come folle e pericolosa impresa.
Da tempi assai remoti, quando i nostri buoni
antenati camminavano cum pondere et mensura,
e viaggiavano a basse pressioni M.e Miletto
fu creduto un alpe formidabile non accessibile nell’inverno…”
L’escursione proposta ripercorre alcuni dei luoghi che nel gennaio del 1882 furono attraversati dalla spedizione, che portò i suoi componenti a raggiungere la cima del Monte Miletto il giorno 27 gennaio.
“Il Miletto, Giove immane dei nostri monti, per soli due mesi dell’anno,
Luglio ed Agosto, accordava a noi poveri mortali l’onore di essere visitato,
e respingeva inesorabilmente a furia di nevi e di procelle l’uomo audace
che tentasse di venirlo a riverire nei tempi proibiti.
Les Dieux s’en vont; ed io anche a costo di turbare i sonni tranquilli
delle sante anime di Ludovico Paterno e di Gianfrancesco Trutta
narrerò che ai 27 Gennaio ultimo misi senza stenti e pericoli
il piede sulla temuta vetta.”
Abbigliamento consigliato e dotazione personale
Scarpe da trekking, pantaloni lunghi, t-shirt tecnica, pile, cappellino, guanti, giacca antivento, ghette, bastoncini da trekking, borraccia (non sono presenti punti acqua all’inizio del sentiero), pranzo a sacco. Si consiglia di portare nello zaino dei capi di ricambio, protetti in buste di plastica.
NOTA: data la possibile variabilità delle condizioni di innevamento del sentiero durante i giorni che precedono l’escursione, ai partecipanti sarà comunicato entro le ore 22:00 del venerdì precedente alla data di escursione.
Norme di comportamento durante l’escursione
Ogni componente del gruppo durante l’escursione dovrà seguire il direttore di escursione, non uscendo mai dal sentiero, seguendo scrupolosamente le indicazioni.
Chi dovesse fermarsi per qualsiasi motivo (necessità fisiologiche ecc.) dovrà chiederlo all’accompagnatore che chiude la fila.
Non si lasciano rifiuti di alcun tipo, si riportano a casa (anche quelli biodegradabili).
Adesione all’escursione
Le partecipazioni devono essere segnalate ai responsabili di escursione entro le ore 22:00 del venerdì precedente alla data di escursione.
Sulla base del protocollo operativo predisposto dal C.A.I. Centrale, i partecipanti sono invitati a scaricare e a prendere visione del seguente documento:
* Protocollo riavvio dell’attività escursionistica e cicloescursionistica – Note operative partecipanti Scarica il documento
* Modello di autodichiarazione per l’attività escursionistica e ciclo escursionistica Scarica e compila il documento