Escursione 24 ottobre

Escursione 24 ottobre

Domenica 24 Ottobre 2021

Parco Nazionale del Vesuvio

Valle dell’inferno e lava a corde

Difficoltà: E

La visita del Gran Cono non sarà effettuata. Ad oggi risultano purtroppo esauriti i biglietti per domenica

Direttori di escursione: Pio Gaeta – 335 6339741

Quota massima: Piazzale biglietteria  (1000 m circa)

Dislivello in salita e discesa: 250 m circa

Durata: ore 5 circa

L’appuntamento è a Castellammare di Stabia alle ore 8.30 al Viale Europa (di fronte Clinica Villa Stabia) con auto proprie.

I non soci, che intendono partecipare all’appuntamento devono provvedere alla stipula dell’assicurazione giornaliera del costo di €6,00 e comunicare i propri dati anagrafici ai Direttori di Escursione  entro venerdì.

EQUIPAGGIAMENTO: Scarpe da montagna o da ginnastica con le suole scolpite, abbigliamento “a strati” (giubbotto antivento, maglietta, camicia, felpa, k-way, maglia di ricambio), zainetto, cappellino, pranzo a sacco ed acqua (almeno 1,5l).

DURATA ATTIVITA’: 5 ore

Descrizione dell’itinerario: si raggiunge il piazzale invaso da ceneri e detriti vulcanici, dove si trova la vecchia biglietteria la abbandoniamo per innestarci alla nostra sinistra sul sentiero della Valle dell’Inferno. Proseguendo sul sentiero nel lapillo in breve si giunge sul pavimento della Valle dell’Inferno. Giunti al fondo della Valle siamo in un largo pianoro naturale, denominato sulle antiche carte ‘il Teatro’ (870 m), uno dei luoghi più suggestivi del Vesuvio, circondato da belle pareti laviche e da cui si osservano dicchi quasi verticali, di colore più chiaro della roccia incassante. Inoltre possiamo ammirare nelle pareti laviche un foro naturale di forma ellittica in uno di tali dicchi, che forma un arco naturale. Il pavimento della Valle raccoglie le colate laviche di varie eruzioni vesuviane avvenute fra il 1631 e il 1944. Procedendo nella Valle, si cammina circondati da fitte distese di ginestre, e si osservano pendii sabbiosi ed incoerenti di detriti vulcanici, in parte colonizzati da giovani pini e robinie pseudoacacie, con piccoli cespugli di valeriane rosse e ginestre. Dopo una lunga sosta al Teatro, necessaria per poter ammirare le imponenti rocce e strutture, proseguiamo lungo il sentiero che piega a sinistra; alle nostre spalle ottima visuale sulla cresta del Somma con la sua cima più alta, Punta del Nasone (1131 m) e le sue pareti interne percorse da molti dicchi verticali. Il sentiero raggiunge un bel punto panoramico sulla piana Nolana, in prossimità del cosiddetto “Spacco della Lava” dove si potranno ammirare caratteristiche formazioni laviche dette “a corda”. Si prosegue il sentiero sino  a raggiungere lo slargo della “Legalità”.

In leggera ma costante salita, il sentiero ci riporta, su di uno stradello dal quale, prendendo a destra, si risale fino al punto in cui termina la strada asfaltata che sale al Vesuvio, e dove sostano tutte le auto ed i bus turistici, si sale a sinistra sulla strada asfaltata e si giunge al piazzale di quota 1000 m, dove il nostro percorso ad anello si chiude al punto di partenza.

Osservazioni geologico-naturalistiche

Il Vesuvio, il più famoso vulcano al mondo, con la sua elegante forma conica che chiude il Golfo di Napoli costituisce il simbolo della città stessa e della Campania.

Dal punto di vista vulcanologico, il Vesuvio, è in realtà un complesso vulcanico formato dalla sovrapposizione di due diversi edifici, il Monte Somma (1131 m) che rappresenta l’antico edificio ormai sventrato e distrutto dall’attività esplosiva, non più attivo, e di cui rimane oggi solo una caldera sommitale ellittica al cui interno è cresciuto l’attuale Vesuvio, o Gran Cono (1281 m). Il Gran Cono è a sua volta formato dalla sovrapposizione ed alternanza di varie colate laviche relative alle sue diverse eruzioni storiche, nonché di strati di materiali piroclastici dovuti alla sua attività esplosiva. Si dice infatti che il Vesuvio è uno strato-vulcano poligenico ad attività mista, sia effusiva che esplosiva.

Il cratere sommitale del Gran Cono ha forma ellittica con diametro massimo di circa 580 m e profondità di circa 300 m. Il fondo del cratere stesso è ricoperto di detriti crollati dalle sue pareti interne, e al di sotto di essi è stata ritrovata roccia solida, il cosiddetto ‘tappo’ del Vesuvio che infatti è attualmente un vulcano a condotto chiuso.

L’eruzione vesuviana più famosa è stata la pliniana del 79 d.C. che in due giorni distrusse Ercolano, Pompei, Oplonti e Stabia, e modificò profondamente la morfologia del vulcano. Dopo l’eruzione del 79 d.C., l’attività vesuviana è stata caratterizzata da fasi con frequenti eruzioni ad energia variabile, alternate a lunghi periodi di riposo, interrotti da violente eruzioni quali, tra le più importanti, quelle subpliniane del 472 d.C. e del 1631, e, tra le più studiate, la violenta eruzione effusiva del 1906. L’ultima fase di attività del Vesuvio, durata tre secoli, si è conclusa con l’eruzione del marzo 1944, Da allora, il Vesuvio presenta il condotto ostruito, ed è attualmente considerato quiescente dal punto di vista vulcanico, ma in ‘riposo attivo’, per la presenza di sismicità e manifestazioni vulcaniche secondarie, quali emissioni fumaroliche interne al cratere.

I partecipanti intervenendo alla gita sociale, accettano i rischi connessi all’attività e sollevano da qualsiasi responsabilità la Sezione CAI di Castellammare, i Direttori di gita ed i collaboratori per incidenti ed infortuni che dovessero verificarsi

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